Dopo un avvio d’anno sostanzialmente stabile per l’acquisto del riso, nelle prime settimane dell’emergenza Covid-19 si è verificato, invece, un aumento delle vendite nella Gdo che ha provocato un forte rialzo dei prezzi all’ingrosso nei listini delle Camere di Commercio e delle Borse Merci italiane. E questo incremento è stato osservato sia per quanto riguarda il riso lavorato che, a monte della filiera, per i risoni. Come riportato nell’analisi realizzata da BMTI per la Camera di Commercio di Pavia (https://www.bmti.it/cereali-riso/) le varietà da risotto, maggiormente richieste dai consumatori durante la Fase 1 dell’emergenza, hanno registrato i maggiori rialzi. Nell’arco di due mesi, tra inizio Marzo e fine Aprile, il prezzo del Carnaroli è cresciuto del 20% circa. Ancora di più  l’Arborio e il Roma che ha segnato +30%. In aumento anche il Baldo, sebbene meno accentuato (+13,5%).
Tra le altre varietà, una variazione di circa il +20% è stato rilevato anche per i prezzi dei risoni Indica, caratterizzati da grani stretti, lunghi ed appuntiti come il Riso Basmati. Questa percentuale elevata, oltre che dalla emergenza virus, è dovuta ad uno scenario internazionale segnato da quotazioni ai massimi livelli rispetto agli ultimi anni a causa delle restrizioni nelle esportazioni di riso in Vietnam e dalla siccità  che hanno colpito importanti attori produttivi come la Thailandia. Tornando al mercato italiano si è registrato, invece, un calo di quasi il 10% per il prezzo del Selenio che, utilizzato per il sushi, ha risentito della chiusura del canale della ristorazione.
Nella seconda metà di Aprile, invece, i rialzi si sono attenuati poichè si è ridotta la domanda dell’industria risiera.