Assosementi accoglie con soddisfazione la notizia del Premio Nobel per la Chimica assegnato a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per la scoperta di Crispr, una nuova tecnica di miglioramento genetico che promette di rivoluzionare l’innovazione vegetale. L’auspicio è che anche gli agricoltori europei possano beneficiare di questi strumenti essenziali per lo sviluppo sostenibile e competitivo del settore.

“Ci aspettiamo che l’assegnazione del Premio Nobel per Crispr possa fornire uno stimolo in più ai decisori comunitari per rivedere la sentenza della Corte di Giustizia Europea del luglio 2018, ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi. La direttiva ha accomunato i prodotti ottenuti con le nuove tecniche di miglioramento genetico a quella sugli OGM, nonostante le modifiche apportate con il genome editing siano analoghe a quelle che avvengono spontaneamente in natura”.

“Il complesso sistema di valutazione previsto dalla normativa rende l’innovazione inaccessibile alle piccole e medie imprese e impedisce ai ricercatori e al settore sementiero di ottenere varietà più nutrienti, più resistenti ai patogeni e più tolleranti alle mutevoli condizioni climatiche. Una recente indagine condotta da Euroseeds dimostra che il 40% delle aziende che investono in ricerca hanno bloccato i loro programmi di innovazione, proprio a causa di questa incertezza” ha aggiunto Carli.

Nobel per la Chimica 2020, il CRISPR-CAS9: editing per riscrivere il DNA

Foto: Scienecue.it

“Nelle sue motivazioni al premio la Royal Swedish Academy of Sciences ha spiegato che ‘solo l’immaginazione può porre dei limiti alle applicazioni di questa scoperta’: un messaggio forte a cui si unisce il settore sementiero italiano, chiedendo che non gli sia negata la possibilità di esplorare le grandi potenzialità e i benefici di questi strumenti innovativi” ha concluso Carli.