Il voto espresso ieri dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati è un netto passo indietro rispetto alla necessità di perseguire una revisione delle norme europee in materia di biotecnologie per il miglioramento genetico.camera dei

ASSALZOO (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) è convinta del valore delle nuove tecniche di miglioramento genomico (NBT) e dei benefici che esse possono apportare al settore agroalimentare italiano ed europeo. Esprime, pertanto, la sua apprensione riguardo il voto in Commissione, in particolare alla luce della posizione positiva assunta invece dall’omologa commissione del Senato. Il 28 dicembre scorso questa ha espresso, infatti, parere favorevole agli schemi di decreto legislativo sul riordino delle norme fitosanitarie invitando il Governo a promuovere a Bruxelles un’iniziativa legislativa per disciplinare separatamente le nuove tecniche di miglioramento genomico NBT rispetto agli OGM.

L’attuale quadro legislativo europeo, secondo l’interpretazione della Corte di Giustizia Europea, prevede infatti che la disciplina degli OGM si applichi anche alle nuove biotecnologie per il miglioramento genetico. Tale decisione è stata assunta dalla stessa Corte il 25 luglio 2018 equiparando di fatto gli organismi geneticamente modificati alle varietà ottenibili grazie alle NBT. È fortemente auspicabile – in un momento nel quale sono sotto gli occhi di tutti i benefici della moderna ricerca scientifica applicata alle biotecnologie – che questa equiparazione venga velocemente superata mediante una necessaria revisione normativa, perché è grazie a queste tecniche che si possono ottenere innovazioni favorevoli e sicure offrendo uno strumento fondamentale per l’agricoltura sostenibile del futuro e per affrontare le sfide che ha di fronte, dai cambiamenti climatici alla qualità alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari.

L’Italia e l’Europa devono portare avanti questa battaglia per permettere alla ricerca di proseguire nelle sue sperimentazioni e per far sì che le innovazioni possano essere trasferite in campo. Ed è auspicabile che lo faccia da protagonista, riappropriandosi di quel ruolo di Paese all’avanguardia nella ricerca in agricoltura che ha avuto in passato ma che, nonostante le grandi competenze scientifiche, la vede ora in posizione di retrovia. Il Consiglio europeo ha infatti incaricato la Commissione Ue di presentare entro il 30 aprile 2021 uno studio sullo status delle nuove tecniche conformemente al diritto europeo a cui eventualmente far seguire una proposta legislativa.