In calo invece la redditività sia della macellazione che della stagionatura di prosciutti Dop.

In agosto la suinicoltura italiana vede confermarsi, dopo un lungo periodo sfavorevole, le dinamiche positive viste a luglio. L’indice di redditività calcolato dal Crefis segna infatti +15,6% rispetto a luglio (variazione congiunturale); si tratta comunque di livelli bassi, tanto che la variazione tendenziale (ovvero rispetto all’agosto del 2019) è pari a -15%.

A spingere la redditività sono stati il calo dei prezzi delle materie prime alimentari, soprattutto la soia, e il buon andamento dei prezzi dei suini da macello.

A questo proposito, in agosto le quotazioni medie mensili dei capi pesanti destinati al circuito tutelato è stata pari a 1,395 euro/kg, con un aumento del 15,4% rispetto al mese precedente; anche in questo caso, le variazioni tendenziali sono negative (-12%).

Ad agosto sono salite anche le quotazioni dei suini da macello pesanti destinati al circuito non tutelato, che hanno raggiunto 1,290 euro/kg per un +16,2% rispetto a luglio, ma -13% rispetto ad agosto 2019.

Sempre il mese scorso sono saliti anche i prezzi dei suini da allevamento; in particolare i capi da 30 kg sono arrivati a 2,210 euro/kg (+2,8%); un livello tuttavia molto più basso rispetto a quello visto lo stesso mese dell’anno scorso, tanto che la variazione tendenziale è pari a -20,6%.

Proprio per effetto dell’aumento dei prezzi dei suini da macello, scende ad agosto la redditività della macellazione italiana, con indice Crefis a -6% su base mensile; mentre la variazione tendenziale rimane positiva (+4,4%).

Peraltro, dal punto di vista del mercato, ad agosto i prezzi dei principali tagli di carne suina fresca sono cresciuti rispetto al mese precedente. Nel dettaglio, le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche sono arrivate a 3,450 euro/kg, un livello in aumento rispetto a luglio (+3,9%) ma sensibilmente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-13,8%). Andamento simile lo hanno fatto registrare le cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche che sono arrivate a quotare 2,838 euro/kg, con variazioni congiunturali positive (+3,1%) e tendenziali negative (-18,8%). Anche i prezzi dei lombi freschi sono aumentati ad agosto su base mensile (+17,4% il taglio Padova) e scesi su base annua (-8,6%).

In calo ad agosto anche la redditività della stagionatura dei prosciutti crudi. In particolare, per il “Parma” Dop la stabilità dei prezzi e l’incremento dei costi sostenuti dodici mesi prima per l’approvvigionamento delle cosce fresche da stagionare hanno portato a un indice Crefis a -7,2% per i prosciutti pesanti; pur considerando che la variazione tendenziale è positiva (+12,2%).

Andamento opposto per i prosciutti stagionati pesanti generici che, come segnala l’indice Crefis di redditività, ad agosto segnano +1,7% a livello congiunturale e -14% a livello tendenziale.

Queste dinamiche hanno portato, ad agosto, il differenziale di redditività tra le produzioni Dop e generiche a ridursi, pur mantenendosi ampiamente positivo (+20,9%)

Come già accennato, dal punto di vista del mercato le quotazioni dei prosciutti stagionati sono rimaste stabili rispetto a luglio, confermando livelli di prezzo particolarmente bassi. Nello specifico, il Prosciutto di Parma pesante ha fatto registrare una quotazione media mensile di 7,800 euro/kg (-2,1% la variazione tendenziale); mentre i prosciutti generici pesanti hanno quotato 6,075 euro/kg (+1,2% la variazione tendenziale).