Al porto di Catania servono misure rapide ed efficaci per tutelare il patrimonio nazionale.

Pronto e tempestivo intervento delle autorità competenti effettuato nelle scorse ore al porto di Catania, grazie al quale è stato impedito l’accesso nel nostro Paese a due container provenienti dall’Argentina e contenenti limoni contaminati dalla fitopatia del cosiddetto Citrus Black Spot-CBS, meglio conosciuta come “macchia nera degli agrumi”.

“Grazie al Servizio fitosanitario in capo all’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana è stato scongiurato l’ingresso in Italia di una terribile fitopatia, dalla quale il continente europeo è al momento indenne”, sottolinea Agrinsieme, che da anni si batte per far comprendere l’enorme pericolosità della malattia e che ringrazia gli enti preposti per lo sventato pericolo.

Una fitopatia del genere, se si diffondesse nel nostro Paese, metterebbe in serio pericolo l’intero comparto agrumicolo nazionale e, di conseguenza, quello europeo. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’Italia è il secondo produttore comunitario di agrumi dopo la Spagna e che, grazie agli ingenti investimenti effettuati negli anni dalle imprese e dalle cooperative agricole, vanta numerose produzioni di eccellenza che sono un vero e proprio vanto del Made in Italy nel mondo.

“Il pericolo è che tutti gli sforzi degli agrumicoltori, i quali stanno ancora facendo i conti con il virus della tristeza, vengano vanificati dall’ingresso della macchia nera degli agrumi nel nostro Paese”, conclude Agrinsieme, rimarcando l’importanza di stabilire delle misure di rapida ed efficace applicazione che permettano di garantire il patrimonio agrumicolo nazionale, salvaguardando al contempo il territorio e le eccellenze italiane, prevedendo ad esempio l’introduzione di un limite di intercettazioni oltre il quale le importazioni vengano bloccate.